A vincere il Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro di Vino può anche essere, come è sottolineato nel bando di concorso, un titolo non inviato dall’autore o dalla casa editrice ma segnalato perché giudicato interessante o da qualcuno dei giurati o dal segretario del premio. È il caso, per l’appunto, di questi due titoli.
IL DOPPIO CAPOVOLTO. Potatura e gestione del Mal dell’Esca per un vigneto longevo
di Roberto Merlo, Leone Braggio, Elia Dalla Pozza, Giuseppe Mentore, Eleonora Rabassi, Elia Rancan, Uva sapiens
Gli autori fanno parte della squadra di Uva Sapiens, società di consulenza viticola ed enologica che, costituita più di dieci anni fa, ha sede a Farra di Soligo in provincia di Treviso e, quando occorre, anche casa editrice della quale questo libro è tra gli esempi. Libro, che è poi un manuale, nel quale vengono spiegate le più moderne tecniche di potatura del doppio capovolto e le regole che devono essere seguite. Il fine è quello di mantenere il flusso linfatico e il miglior stato sanitario della vite, con ovvi e naturali riflessi sulla sua longevità.
L’ENIGMA CESANESE. Storia di un vitigno italiano che non ha parentele con altri vitigni italiani
di Piero Riccardi, Iacobelli editore
Pietro Riccardi s’è dato molto da fare anni fa nel cinema, nel teatro, nella televisione, ha fatto inchieste sull’agricoltura che hanno lasciato un segno, ha vinto premi e oggi coltiva viti e crea vino, uno dei quali è il Cesanese la cui storia è talmente intrigante da spingere Riccardi a dare alle stampe questo libro. Nel quale smonta tutte le chiacchiere sul Cesanese, vitigno e vino, demolisce l’origine accettata da sempre e ne suggerisce un’altra. In altre parole, questo vitigno senza parenti in Italia viene dalla Cappadocia e da qui portato «da un piccolo e testardo monachello basiliano in cerca di una nuova terra dove pregare il suo Dio»