Skip to main content

La Giuria

Una biblioteca è, per sua natura, un laboratorio, un’officina, una bottega, nel senso originale di questa voce, di cultura ed è proprio guardando alla sua essenza e alla sua funzione che la BBL ha pensato di dar vita a un premio, di cadenza annuale, destinato a un libro di contenuto sia scientifico sia letterario nel quale il protagonista sia il vino. Il nome è venuto spontaneo, Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro Di Vino e pare, così dicono, che sia il primo del genere nel nostro paese: avrà una fisionomia che rispecchia quella della Biblioteca. Il che vuol dire che potranno concorrere al Premio i titoli editi in Italia, di autori italiani e sui vini italiani. I quali vini se lo meritano, considerato il peso che il settore ha nel pil e nelle esportazioni.

A decidere il vincitore del Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro Di Vino sarà una giuria che, presieduta da Marcello Lunelli, coinvolge nomi eccellenti della cultura, del giornalismo, dell’economia, ovvero: Oscar Farinetti, l’inventore di Eataly, la catena internazionale di punti vendita che esaltano il meglio dell’enogastronomia italiana; Matteo Marzotto, imprenditore dell’omonima storica famiglia veneta; Carla Bernini, tra i fondatori del Festival della letteratura di Mantova, il padre di tutti i festival culturali italiani; Eliana Liotta, grande nome nella difficile arte di scrivere di sana alimentazione; Chiara Maci, conduttrice televisiva e food blogger; Alessandro Saviola, presidente del primo gruppo italiano di pannelli ecologici; Andrea Segrè, economista, agronomo e presidente del Fico, il parco agroalimentare di Eataly che è sorto in quel di Bologna; Fabio Tamburini, direttore del Sole 24 Ore.

Il Premio Biblioteca Bruno Lunelli Un Libro Di Vino consiste in 5 mila euro e sarà assegnato ogni anno entro il 30 aprile. Il vincitore sarà scelto tra gli autori di libri editi nel periodo che per ogni edizione sarà stato indicato dal bando.

Marcello Lunelli

Marcello Lunelli

Presidente

Enologo, laureato in agraria, orgogliosamente trentino, è il più alto dei Lunelli che sono poi quelli del Ferrari. E nel gruppo che fa completamente capo alla famiglia ha più di un incarico. Oltre a esserne il numero uno, è vicepresidente delle Cantine Ferrari e responsabile tecnico delle aziende del Gruppo. È innamorato come pochi del lavoro nel vino, tra il vino e per il vino, tant’è vero che dopo aver dato vita alla Biblioteca Bruno Lunelli ha fondato il premio letterario Biblioteca Lunelli. E la presidenza gli spetta di diritto
Eliana Liotta

Eliana Liotta

Milanese d’adozione, è sempre stata impegnata su più fronti. E se da ragazza lo è stata al liceo e al conservatorio (è diplomata in pianoforte), oggi lo è come giornalista, scrittrice e voce autorevole in convegni e dibattiti scientifici e culturali. Come saggista ha firmato una bella sequenza di best seller, da La dieta Smartfood (Rizzoli 2016), tradotto in venti Paesi, al recentissimo Il cibo che ci salverà (La nave di Teseo, 2021). Direttrice di una collana editoriale in Sonzogno, vicepresidente del Teatro Dal Verme, ha vinto premi giornalistici e letterari.
Oscar Farinetti

Oscar Farinetti

Piemontese di Alba, che è una delle capitali italiane dell’enogastronomia, gode fama di riuscire a trasformare in oro tutto ciò del quale si occupa. È successo così sia con Unieuro sia, più recentemente, con Eataly, che nata nel 2004, è oggi la catena di distribuzione alimentare italiana più conosciuta nel mondo. Ed è proprio per la fama che lo accompagna che gli è stato rivolto l’invito, immediatamente accettato, di far parte della giuria del Premio Biblioteca Lunelli. Insignito di parecchi premi, è anche laureato honoris causa all’università di Urbino.
Andrea Segrè

Andrea Segrè

In una giuria c’è sempre bisogno di un prof e chi, in questo ruolo, meglio di lui? Che, triestino per nascita, oltre ad avere una cattedra all’università di Bologna, ha fama internazionale per le ricerche, gli studi, e anche le battaglie, nell’ambito della sostenibilità e, soprattutto, della lotta agli sprechi con la fondazione di un osservatorio nazionale e di Last minut market. Tra gli attuali importanti incarichi spiccano le presidenze del Centro AgroAlimentare di Bologna e della Fondazione Fico per l’educazione alimentare e la sostenibilità. Non dimenticando che è anche giurato del premio Biblioteca Bruno Lunelli.
Fabio Tamburini

Fabio Tamburini

Pochi giornalisti sanno dei segreti dell’economia e della finanza italiane e internazionali come lui. Tant’è vero che, dopo aver girovagato con incarichi importanti tra Il Mondo, Repubblica, Corriere della Sera, Milano Finanza, Radiocor, Radio 24 e Ansa nel settembre 2018 è arrivato alla direzione del Sole 24 Ore, il quotidiano principe dell’informazione economica, oltre che di Radiocor e Radio 24. Milanese, laureato in giurisprudenza, ha pubblicato con Longanesi Misteri d’Italia e Un siciliano a Milano, biografia non autorizzata di Enrico Cuccia.
Matteo Marzotto

Matteo Marzotto

Quinto figlio del conte Umberto e di Marta, appartiene alla famiglia, sesta generazione, che un po’ di storia del Veneto e d’Italia l’ha scritta. Ha un curriculum come manager che più ricco non si può e anche il presente è addirittura dovizioso di incarichi in grandi realtà non soltanto nella moda, dove, da giovane, s’è fatto le ossa. I tanti impegni non gli hanno impedito e non gli impediscono un ruolo da protagonista nel sociale. E neppure di accettare immediatamente l’invito a entrare nella prestigiosa giuria del premio Biblioteca Lunelli.
Carla Bernini

Carla Bernini

Carla Bernini. Curiosa di vini. Sa tanto, tantissimo di libri. Ed è la moglie di Luca Nicolini, morto nel maggio 2020: quando si è trattato di sostituirlo nella giuria del Premio, il presidente Marcello Lunelli non ha esitato un momento e ha pensato a lei. Che alla richiesta ha subito risposto di sì. Laureata in filosofia, straordinaria lettrice, mantovanissima come Luca e con lui libraia e tra i fondatori del Festival della Letteratura, il padre di tutti i festival italiani di cultura, conosce bene l’arte del giurato, facendo parte della giuria del premio Terzani. Siede anche nel cda della Fondazione di Palazzo Te di Mantova.
Chiara Maci

Chiara Maci

È la mascotte, per via dell’età, non certo per l’altezza, perché è un metro e ottanta, della giuria. Campana di Agropoli dove è nata, poi bolognese (ed è probabile che la città delle due torri abbia eccitato in lei la passione per la cucina), laurea in giurisprudenza e master in comunicazione, è passata per Sky con un ruolo importante nel marketing. Poi, quando ha scoperto di saper comunicare come pochi, è diventata una travolgente blogger per via di cibo e di vino. Come dire, insomma, la giurata ideale per il Premio Biblioteca Lunelli.
Alessandro Saviola

Alessandro Saviola

È orgogliosamente di Viadana, dove guida il gruppo, che è poi una piccola multinazionale con sedi, oltre all’Italia, in Belgio, Germania e Argentina, fondato dal padre Mauro nel 1963 e oggi primo al mondo per la produzione di pannello ecologico, realizzato cioè soltanto con il riciclo del legno, e tra i protagonisti in Italia dell’economia circolare. Non ama mettersi in vetrina ma da buon intenditore di vino come svela la sua ingioiellata cantina non se l’è sentita di rifiutare l’invito a fare il giurato in un premio bandito da una biblioteca che al vino è votata.
Antonio Calabrò

Antonio Calabrò

Giornalista, scrittore, professore, manager. Non è mica semplice definirlo perché da quando ha cominciato a lavorare questo siciliano di Patti, cresciuto in quella straordinaria fucina di genietti che fu L’Ora di Palermo di ruoli di rilievo nel giornalismo, nell'associazionismo e nella cultura in genere ne ha avuti tanti e tanti ne ha ancora: è, infatti, senior vice president Pirelli per la cultura, direttore della Fondazione Pirelli e presidente di Museimpresa, della Fondazione Assolombarda e dell’Advisory Board UniCredit della Lombardia. A questo esemplare albo d'oro mancava soltanto la parte di giurato in un grande premio letterario: adesso c'è.
Claudio Rinaldi

Claudio Rinaldi

Se oggi è direttore della Gazzetta di Parma, il merito è di Gianni Brera. Era un ragazzino e ammaliato dalla sua crepitante scrittura decise che avrebbe fatto il giornalista. Fu così che entrò, da tuttofare, nel più antico quotidiano d'Italia, arrivando, passettino dopo passettino, a esserne il numero uno. Poiché il primo amore non si scorda mai, ha scritto con Paolo, uno dei figli di Brera, Gioannfucarlo: la vita e gli scritti inediti di Gianni Brera. Gli piacciono, come al suo maestro, le buone letture, il vino di carattere e il discorrere attorno a un bicchiere. Un giurato ideale